Le monografie dei nostri attori

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Maria Gabriella Masiero

Co-fondatrice della Compagnia (2007), ne rimane Presidente fino al 2016. Valentissima costumista (sue, in particolare, le opere apprezzate in "Le donne di buonumore" e in "Niente da dichiarare?"), ottima truccatrice, nonche' esperta e dotata attrice, ha interpretato: - la "vecchia" SILVESTRA in "Le donne di buonumore" (2009/2017), - ROSAURA, protagonista de "La donna volubile" (2010/2012) e, infine, - madame CORINNE DUPONT, la severa ed irascibile "matrona" in "Niente da dichiarare?" (2012/2018). E' stata premiata quale miglior attrice protagonista nell'ottobre 2011 alla rassegna "Siparietto d'Oro" di Ospedaletto (VI) [per la performance in "Le donne di buonumore"], al concorso teatrale di Adria (RO) nel giugno 2015 e al concorso "Teatro Allegro" di Polesella (RO) nel novembre dello stesso anno [entrambi i riconoscimenti per la brillantissima parte in "Niente da dichiarare?"]. Nella prima e terza occasione la Compagnia ha ottenuto anche il premio per i migliori costumi, a Lei meritoriamente dovuto. Presentatrice ufficiale alle rassegne pianighesi, sta continuando a dedicarsi all'organizzazione dell'annuale ciclo di spettacoli denominato "Le domeniche del Villaggio": un'ottima occasione per avvicinare bambini e ragazzi del luogo (e non) a questa fantastica arte espressiva."



Alberto Maretto

Co-fondatore ed attuale Presidente della Compagnia, si occupa di ogni aspetto organizzativo/gestionale che la riguarda, ma, da qualche anno a questa parte, anche di buona parte di cio' che concerne la rassegna teatrale pianighese (peraltro sempre piu' seguita ed apprezzata). E' l'instancabile, brillante e propositivo "front man" nella comunicazione interna ed esterna, autentico "fac totum", solerte collettore e motivatore, nonche' addetto alla logistica ed al comparto tecnico per quanto attiene alle scenografie, agli accessori ed all'impiantistica. Proprio per le migliori scenografie la Compagnia vince il premio dedicato nell'ottobre 2011 ad Ospedaletto-VI ("Le donne di Buonumore") e nel novembre 2015 al concorso di Polesella-RO ("Niente da dichiarare?"). Col cellulare ormai, per osmosi, diventato il quinto arto del suo corpo, e' sempre sul pezzo: anima, braccio, orecchie e... lingua della Compagnia. Tutti sono utili, ma LUI e' indispensabile! Ma non pago di cotanta operativita' "nascosta" (che mantiene con incrollabile ed ammirevole passione), il Nostro non ha mai rinunciato all'ebbrezza del palco risultando, nonostante significative diversificazioni, sempre preciso e convincente nella recitazione dei vari personaggi che e' stato chiamato ad interpretare. Infatti, e' stato l'ingenuo BATTISTINO in "Le donne di buonumore", il languido pretendente LELIO in "La donna volubile", il compagnone EMILE BONNET in "Niente da dichiarare?", il professionale Dottor CHAPMAN in "Pagamento alla consegna" e, infine, lo spiantato dandy LUCIANO in "Ancora sei ore".



Nicola Patron

Anche lui storico componente della Compagnia (nonche' attuale Vice Presidente), e' l'attore la cui principale (ed immediatamente riconoscibile!) caratteristica e' la verve comica: spiccata, impattante, coinvolgente, spesso travolgente. Umile e disponibile, e' anche quello che (utilizzando una metafora sportiva) "fa spogliatoio", vivacizzando l'atmosfera - anche durante le operazioni pre e post spettacolo - con battute fulminanti e scherzi divertenti, risultando un ottimo "stemperatore" di tensioni quando il momento di entrare in scena si fa drammaticamente vicino. Impossibile resistere alla ilarita', al connaturato senso dell'umorismo ed alle estemporanee uscite di questo portatore sano di "allegrite acuta"... "sindrome" che e' sempre riuscito (seppur con varie sfumature e "regolazioni") a trasferire nei personaggi che ha finora interpretato, con effetti terribilmente rapidi, carichi, spontanei ed efficaci su ogni pubblico che, non di rado, reagisce gia' al solo suo entrare in scena! Questa sua strabiliante abilita' ha innegabilmente contribuito a potenziare il successo delle commedie che lo hanno visto (e che lo vedono) tra il cast, interpretando, per ovvie ragioni, personaggi di eta' "avanzata" e con delle differenziazioni caratteriali, certo, ma con un evidente tratto comune: l'istintiva simpatia! Ne vogliamo, in particolare, sottolineare un paio in cui e' stato strepitoso ed indiscusso protagonista: il magistrato fedifrago FRANCOIS DUPONT in "Niente da dichiarare?" ed il rozzo contadino ANTONIO TREVISIOL (detto "brusapapusse") nell'ultima "Ancora sei ore". Ma e' stato anche il sordo e beffardo signor LUCA in "Le donne di buonumore", il dispotico e rassegnato PANTALONE in "La donna volubile" e lo scanzonato ZIO GEORGE in "Pagamento alla consegna".



Elena Stefanello

Segretaria della Compagnia, ma soprattutto attrice solida, di esperienza, duttile, abile e dalla notevole presenza scenica. Ragazza socievole e di carattere, anche lei e' dei nostri fin dalle origini, sebbene le sue propensioni artistiche fossero gia' ben note da queste parti, avendole ben prima "allenate" in una formazione che possiamo definire "progenitrice" (anche se meno strutturata). Ed ecco che (come, del resto, e' stato un po' per tutti) sotto più guide esperte il suo talento non poteva che affinarsi ed "esplodere", raggiungendo i livelli espressivi che ora tutti possiamo apprezzare sopra e sotto i palchi. Vivace, spiritosa, elegante e simpaticamente "canaglia" la sua MARGOT in "Niente da dichiarare?", ma assolutamente di spessore e qualita' la sua interpretazione di LORELLA (la governante di Antonio) in "Ancora sei ore": un personaggio protagonista che lei si e' appassionatamente costruito e "attagliato", rendendolo credibile, armonico e di sicuro effetto. Parti, queste, che peraltro ha voluto, mantenuto e sviluppato nonostante due gioiose, ma forzate, pause... Ma la sua bravura si e' manifestata anche nella DOROTEA di "Le donne di buonumore", nella BEATRICE in "La donna volubile" e nella "teutonica" SALLY CHESSINGTON di "Pagamento alla consegna".



Alberto Di Bernardo

Anche Alberto e' uno "storico" componente della nostra Compagnia e possiamo affermare che, nonostante la giovane eta', e' l'attore dalla piu' ampia e variegata preparazione. Infatti, parallelamente all'impegno con la Compagnia, si e' dedicato per anni alla formazione, sia come allievo che come insegnante. I risultati di questo excursus, unitamente all'abbondante dose di insito talento, si sono visti in tutte le sue performance: straordinariamente precise, intense, ricche di brillanti ed azzeccati spunti d'improvvisazione, colorate da una invidiabile mimica ed espressivita'. Qualora qualcuno avesse voluto cimentarsi nella ricerca di un qualche suo "incidente" o sbavatura (di qualsiasi genere) sul palco sarebbe rimasto sempre deluso. Anzi, e' noto per essere il "rattoppatore volante", proprio per la sua capacità di reagire immediatamente ed efficacemente nei casi di estermporanee ed impreviste defaillance altrui! Giu' dal tavolato e' un amicone, spontaneamente e squisitamente spiritoso; con le sue raffinate e taglienti boutade aiuta molto a ravvivare l'atmosfera, rendendola frizzante pur nella fatica per la prodromica dello spettacolo e nella preoccupazione per la riuscita dello stesso. Tutti i suoi personaggi sono stati permeati dai succitati elementi, risultando belli "pieni" e restituendo immagini cristalline delle loro peculiarita'. Su tutti citiamo PHILIPPE DUBOIS, lo sposo che non aveva "Niente da dichiarare", e il truffatore per necessita' ERIC SWAN in "Pagamento alla consegna": prove esemplari per le quali, peraltro, e' stato premiato quale miglior attore nel novembre 2015 a Polesella e nel febbraio 2017 ad Arqua' Polesine. Ma e' stato anche il contino RINALDO in "Le donne di Buonumore", FLORINDO in "La donna volubile" e il dimesso ETTORE nell'ultimo successo, "Ancora sei ore".



Katia Cacco

Rieccoci a parlare dei nostri "amicompagni": e' il turno di Katia. Anche lei componente della prima ora, e' un attrice che si e' sempre distinta, non soltanto per le capacita' artistiche, ma soprattutto per l’estrema coerenza e credibilita' con la quale, via via, si e' calata nei panni dei suoi personaggi. Vero e' che, viste le sue particolari caratteristiche, questi le sono stati sempre affidati in maniera "calzante" sulla sua fisicita' e personalita': dubitiamo, ad esempio, che la vedrete a fare la strega cattiva! I risultati ne hanno dato ampia dimostrazione: proprio per queste precise e intenzionali scelte, la resa di Katia sui palchi e' stata sempre estremamente immedesimata, appropriata, solida, brillante e molto, molto convincente. Commistioni e prestazioni sempre all'altezza, che hanno avuto effetti molto positivi sui vari pubblici ove la nostra si e' esibita. Stiamo, infatti, parlando di una ragazza naturalmente dolcissima, mite, sensibile, modesta e solare. Solo apparentemente fragile ed ingenua (e comunque, restituendo questa impressione, anche su questo e' stata sfruttata a dovere ed ottimamente!), ha sempre garantito la massima disponibilita' in sala trucco e dietro le quinte. Insomma, una piccola ed amabile perla di ragazza e "collega" che, per questo suo essere, a fari spenti e' spesso diventata bersaglio e vittima delle goliardate dei "marpioni" (specie i piu' avanzati) del gruppo: lei, pero', dimostrando ironia e socialita', non si e' mai scomposta e, anzi, come in una sua battuta, il suo spirito e' sempre stato quello del "io gioco se tu stai giocando". E' tenendo conto di queste sue particolarita' che i vari registi che si sono alternati l’hanno "inquadrata", catalizzandone cosi' i vari aspetti e, pur con qualche percepibile sfaccettatura diversa, riuscendo a fare in modo che lei li enfatizzasse al punto tale da risultare armoniosamente e squisitamente gradevoli ed adeguati ai vari contesti scenici. Ruoli, quindi, a sua misura, con piu' di un denominatore comune e con accenti rielaborati al meglio, catturati ed espressi quasi istintivamente dalla nostra che, in questo modo, e' entrata alla grande nelle vesti (e nell'anima) di PASQUINA ne "Le donne di buonumore", di DIANA in "La donna volubile", della sposina novella MONIQUE in "Niente da dichiarare?" e, infine, dell'agitata fidanzata BRENDA in "Pagamento alla consegna".



Massimo Mazzaro

Presentiamo un altro dei nostri "vecchi" attori, Massimo. Lui e', a pieno titolo, il piu' abile e rispondente CARATTERISTA che abbiamo in Compagnia. Per definizione, tale connotazione "e' riferita ad attori che solitamente ricoprono ruoli secondari o di contorno che in qualche modo movimentano e vivacizzano lo snodo narrativo del racconto, spesso con una coloritura umoristica" [da Wikipedia]: ecco, lui incarna benissimo questa figura, laddove, giustappunto, si tratta di accentuare elementi quali, appunto, una vivace e spiccata comicita'. Come nel caso precedente, le sue caratteristiche espressive sono state sfruttate, diciamo proprio (nomen omen) al massimo! Ne sono derivati personaggi, seppur sempre adeguatamente disciplinati, particolarmente singolari, a volte "caricati" e pittoreschi, spesso volutamente sopra la linea mediana del livello "tonico" degli altri, ma proprio per questo unici, distintivi, riconoscibili e, cosa non trascurabile (anzi!) se si producono commedie brillanti, estremamente DIVERTENTI. Tutto questo senza mai deragliare nel grottesco o risultare platealmente esagerati nelle varie espressivita' da palco. Non riusciamo ad enucleare le volte che, gia' alla sua prima entrata in scena, il pubblico ha reagito con palese e scomposta ilarita'. Insomma: un jolly, un asso di briscola, un "boost" di ogni nostro spettacolo! Lui e' il paradigma dell’assunto che assegna ad un ipotetico ruolo quantitativamente meno cospicuo una importanza funzionale pari, se non superiore ad altri. Le sue parti, quindi, sono sempre state piu' brevi in termini di testo (e, di conseguenza, di presenza in scena) ma comunque, in proporzione, molto piu' incisive: personaggi "spargitori" di spontanea simpatia che, per questo, hanno sempre meritevolmente "spaccato"! Oltretutto Massimo e' un attivo e puntuale collaboratore nelle fasi pre/post, aiutando senza riserve quando e dove serve, soprattutto nelle operazioni di logistica e montaggio. Senza tralasciare il suo saper essere allegro "compagnone", pronto alla battuta ed allo scherzo, che, proprio in tali situazioni, non guasta mai! Con questo stile ed effetti, lo abbiamo visto interpretare l'ironico caffettiere NICOLO' in "Le donne di buonumore", il DOTTOR BALANZONI ne "La donna volubile", l'asservito pittore ALAIN PICARD in "Niente da dichiarare?", il solerte impresario delle pompe funebri SIG. FORBRIGHT in "Pagamento alla consegna" ed infine il "parabolico" sacerdote DON PISTILLO nell'ultimo nostro successo "Ancora sei ore".



Celeste Facchin

Eccoci con un'altra "actresstory": quella di Celeste. Celeste e' attrice duttile, spigliata, seria ed abile, sempre padrona della scena e dei propri personaggi, interpretati con uno stile brioso ed originale, seppur con disciplina e precisione (a prescindere dalle loro diverse caratteristiche). Con un tratto piacevolmente unico: la particolarmente "squillante" vocalita', caratteristica che l'ha sempre supportata per definirsi con contrastante e brillante chiarezza. Con noi dagli albori, anche lei, ligia nell'esecuzione delle direttive registiche che si sono alternate, ha contribuito a far crescere e mantenere alto il livello qualitativo generale️. Con il suo buon carattere, poi, ha sempre innalzato lo spirito del gruppo: e', infatti, ragazza socievole, garbata, spiritosa e gioviale. Ma, soprattutto squisitamente umile e molto, molto autoironica, virtu' che, per chiunque faccia questo "hobb-estiere" (oggi si va per neologismi...) riteniamo siano positivamente rilevanti, proprio per le influenze che spontaneamente esercitano sui compari di avventura. Laddove, proprio in questo tipo di "avventure", di questi riflessi ci si dovrebbe lasciar avvolgere, abbandonandosi alla loro empatica emanazione per amplificare l'unione di scopo e migliorarsi sempre di piu'. Questo suo essere ci ha, peraltro, consentito di non rinunciare ad alcune repliche allorquando lei si e' generosamente offerta (anche in "emergenza") di sostituire delle attrici "titolari" che avevano dei programmati od anche imprevisti impedimenti. Anche per questi "salvataggi", qui ed ora, ci teniamo a ringraziarla ancora di vero! Lei ha interpretato la corbellosa sig. COSTANZA in "Le donne di buonumore", la gelosa cameriera COLOMBINA ne "La donna volubile" e, infine, la curiosa signorina MICHELLE in "Niente da dichiarare?".



Giulia Ruffato

Giulia proviene dalle "retrovie" della Compagnia e gia' da giovanissima aveva maturato una discreta, sebbene primordiale, esperienza di palco, dimostrando precocemente di possedere una lampante dimestichezza ed una propensione quasi istintiva per la recitazione. Durante il suo percorso ha potuto affinare queste sue abilita', facendosi apprezzare per la freschezza e la genuina espressivita': caratteristiche che e' sempre riuscita a trasferire nei suoi personaggi, interpretati con enfasi e, soprattutto, con una sensibile naturalezza nel ricreare, sviluppare e manifestare le loro pulsioni ed emozioni, di qualsiasi segno e portata fossero. Giulia ha sempre amato molto fare teatro, esserci dentro fino in fondo e dare il tantissimo di quello che e' come persona e, in immedesimazione, come attrice. E, a proposito, l'elemento senz'altro da sottolineare e' che questa sua appassionata inclinazione l'ha manifestata in maniera cristallina e prepotentemente percepibile sia durante i vari cicli (a volte estenuanti) di prove che in scena, gia' dal primo secondo di apparizione e dalla sua prima battuta. E tutto questo sorta di "crisma" facendo, quasi senza sforzarsi, appropriati ricorsi al suo vasto repertorio gestuale e di vocalita', unendovi la capacita', appunto, di entrare istantaneamente in empatica simbiosi con ogni contesto scenico ed ambientale, pubblico compreso. Gia', il pubblico, non e' affatto scontato riuscire a stabilirci un contatto cosi' carico di "trasporto" con rapidita', intensita', ampiezza e risposta: ebbene, lei lo ha saputo fare. Ha saputo essere magnetica, coinvolgente ed "immersiva". Chi la conosce, pero', non può stupirsi granche' di quanto sopra descritto: Giulia e' una ragazza matura e semplice, diretta, solare, sprizzante di vita, gioia e di entusiasmo, dall'allegria spontanea, "radiale" e fortemente contagiosa. E' una incessante distributrice di sorrisi e una esportatrice di simpatia: risulta improbo restarle indifferenti e non farsi avviluppare dalla sua spontanea e virulenta positivita'. E si', lo affermiamo ora piu' che mai, perche' un giorno quel dispettoso (e a volte cinico) regista chiamato DESTINO si e' improvvisamente presentato da lei imponendole un copione diverso, stavolta con una trama esistenziale, terribilmente dura e drammaticamente difficile. Forse credeva che lei lo subisse, che le soffocasse l'anima, le castrasse la natura e le abbattesse lo spirito, povero illuso! L'unico risultato e' stato "soltanto" interromperne le sue scorribande sui palchi. Per il resto ce l'ha restituita non com'era, ma addirittura in versione "iperpotenziata", cioe' con degli "optional" di cui magari era dotata anche prima ma che ne' lei ne' noi avevamo visto o provato: una grandissima FORZA, un immenso CORAGGIO, una strenua TENACIA e una granitica, incrollabile DETERMINAZIONE. Insomma, adesso abbiamo una SUPER-Giulia, che noi ammiriamo ancora di piu' e che, egoisticamente, ci ritroviamo ad "utilizzare" come fonte di energia e come modello motivazionale quando i nostri, di copioni, ci sembrano ostici. Per questa meravigliosamente potente possibilita' e, in generale, per le lezioni che "speedy" Giulia (alias Mariuccia, Corallina e Sophie) ci ha impartito e continua tuttora ad elargirci generosamente col suo esempio possiamo, anzi, dobbiamo ricambiarla col massimo possibile del nostro affetto e della nostra emozionata ed autentica riconoscenza. GRAZIE!



Silvia Legname

In quel luogo e nel remoto 2007, cioe' quando e' nato il “compagnoso” progetto, la' c'era anche Silvia. Anche lei lo ha voluto, ci ha creduto, ci ha lavorato, lo ha sostenuto (e lo sostiene) convintamente. Poi, messaci faccia, cuore e firma anche lei si e' catapultata, con passione, serieta' e dedizione, sotto i riflettori. Silvia e' attrice volenterosa, molto disciplinata, tonica, intensa e dotata. Dobbiamo ammettere che nelle prime due esperienze i suoi personaggi avevano molte caratteristiche in comune e questo, forse, poteva far insorgere in qualcuno (tranne noi, che la conoscevamo bene!) un qualche interrogativo sulla sua flessibilita' recitativa. Poi, pero', a smentire clamorosamente coloro che, eventualmente, avessero dubitato della sua versatilita' e' arrivata con AMELIE, e allora, laddove il cambiamento caratteriale richiesto per la governante di casa Dupont era cosi' radicale e netto rispetto alle donne "goldoniane", lei ne ha approfittato per rivelarsi per quella splendida interprete che e' sempre stata: una prova complicata, ma che l'ha "consacrata" tra le migliori performance viste finora. Magistralmente condotta per piglio, coerenza, efficacia e brillantezza. Peraltro un'altra fra le piu' evidenti dimostrazioni di come una parte superficialmente classificabile come "secondaria" puo', invece, rivelarsi eccezionalmente rilevante, lasciando non solo un'impronta forte sulla scena, ma anche un piacevole ricordo negli spettatori! Eh, ma Silvia non e' solo attrice, ha operato anche molto intensamente dietro le quinte: per anni, infatti (lo fa anche adesso, ma un po' meno) ha seguito tutta la barbosissima questione burocratica, contabile ed amministrativa (insomma, le "scartoffie" e i conti) con invidiabile diligenza, puntualita' e competenza. Anche, e soprattutto, per le rassegne che la Compagnia organizza annualmente. Nonostante le difficolta' e gli inghippi che sovente si possono incontrare quando ci si ritrova a barcamenarsi dentro quel ginepraio di formalita', regole e adempimenti. Una mansione "ombra" ma fondamentale, purtroppo poco riconosciuta, evidenziata e valorizzata. In quel districarsi le e' stata funzionale ed utile la sua forte personalita', la sua inclinazione decisionista, la sua capacita' pratica, la tenacia e la schiettezza. Ma lei e' anche passionale, aperta ed altruista: e allora eccola a mettersi generosamente a disposizione pure in sala trucco e nella fase "cantieristica". Oltre che la smaliziata AMELIE in "Niente da dichiarare?" (inarrivabile ed irresistibile nella scena dei gridolini alla vista del presunto maniaco!) e' stata la sig. FELICITA in "Le donne di buonumore" ed ELEONORA ne "La donna volubile”.



Martino Zabeo

Partito ragazzo col recitare, si e' unito a noi alla volta della "Donna volubile" di Goldoni ed ha subito dimostrato il suo valore, sia come attore ma anche come persona: splendido in entrambe le "versioni"! Interprete molto dotato di fisicita', vivacita' e "verve" scenica, con un'avanzata ed apprezzata attitudine per la "fusione" nei propri personaggi, assumendone e riproducendone i loro vari (seppur opposti) cambiamenti intenzional/umorali durante il dipanarsi delle storie che si narrano, Martino, finché c'e' stato, e' stato un grande "plus" per la Compagnia, sotto tutti i punti di vista. Un ragazzo semplice, solare, espansivo, spiritoso (anche in scena), umile, modesto, che ha sempre brillato per generosita' e disponibilita'. Il classico "bravo toso", ovvero lo stereotipo perfetto del cosiddetto "figlio che tutte le madri vorrebbero avere"! Ebbene, lui ha sempre aiutato questa "banda" al massimo delle sue possibilita' e capacita' finche' ha potuto. Ha impreziosito con le sue prestazioni gli spettacoli cui ha partecipato e in cui si e' ammirevolmente distinto, lasciando un segno vivido ed importante, soprattutto con il suo strepitoso LECLERC in "Niente da dichiarare?". E non ce ne vogliano coloro che via via lo hanno sostituito in questa difficile ma meravigliosa parte se affermiamo che in quei panni lui e' stato e rimane insuperabile: camaleontico nel mutare piu' volte atteggiamento, strepitoso nel passare con facilita' dalla disperazione alla subdola malignita', dai toni beffardamente irriverenti a quelli scanzonatamente comici senza mai deragliare nel ridicolo "macchiettismo" (cosa, questa, per la quale riuscita e' stato molto rimbrottato soprattutto da un regista in particolare, di cui non facciamo il nome). Risultato? Prove di altissimo livello, consenso e riscontro per lui, noi e per tutti i pubblici che hanno visto questa commedia! D'altronde chi poteva mettere in discussione il suo amore e, di conseguenza, la sua propensione per il teatro (e per lo spettacolo in generale) vista anche la scelta di approfondirne la storia, la cultura, le figure e le meccaniche intraprendendo un percorso di studi accademici proprio in quella direzione? Da sottolineare la sua partecipazione alla Festa Nazionale del Teatro FITA tenutasi all'Isola d'Elba nel 2011, selezionato come uno dei due migliori attori giovani del Veneto. Lui, prima del citato LECLERC e' stato anche BRIGHELLA in "La donna volubile". Poi pero' al casting di "Pagamento alla consegna" (e gia' "ingaggiato" per essere il NORMAN BASSET della situazione), ci ha dovuto lasciare per motivi professionali.



Arcavio Agostini

Unitosi alla ghenga nel 2008 (a seguito delle forti pressioni dell'attuale Presidente), anche lui e' un attore che nel tempo e' (artisticamente parlando) cresciuto e maturato, sviluppando via via una serie invidiabile di specifiche abilita', tra le quali segnaliamo: versatilita', mimica, espressivita', presenza e "potenza" recitativa. Ha sempre interpretato personaggi, per cosi' dire, "secondari", riuscendo pero' a conferire loro notevole spessore e risultando sempre fluido, brioso, coerente e convincente nelle caratterizzazioni scelte, sebbene trovatosi a "combattere” con le difficolta' intrinseche derivanti dalle loro (anche diametralmente) diverse e peculiari caratteristiche. Rigoroso, affidabile, costante, severo con se' stesso e, allo stesso tempo, animato da una profonda ed autentica passione per l'arte teatrale, ha seguito con diligente abnegazione le indicazioni dei vari registi succedutisi, cercando pure, nel contempo, di assorbire da loro le metodiche ed i "trucchi" di quell'affascinante "mestiere" [si mormora, infatti, che sogni di fare quel passo]. Ma non ha nemmeno disdegnato, quando le condizioni lo hanno consentito, di azzardarsi a "colorare" con qualcosina di suo le interpretazioni, con discreti esiti. Ma lui, nel nostro ambito, e' noto anche per il suo (bonario, ma a volte pernicioso) spirito critico, per un "particolare" senso dell'umorismo, per il proverbiale scetticismo con cui affronta un nuovo lavoro e, infine, (giusto per virare un pochetto dal serio al faceto) per gli effetti collaterali "interni" che puntualmente si manifestano nelle attese che precedono le entrate in scena: un fenomeno, quest'ultimo, che forse meriterebbe di essere monitorato e studiato. Il suo entusiasmo per quest'arte (reso spontaneamente evidente ad ogni epilogo) ed il forte spirito di attaccamento per il gruppo lo hanno spinto a mettersi a disposizione per eventuali altre esigenze/necessita', specialmente laddove poteva esprimere altre sue attitudini. Eccolo allora rivelarsi prezioso come uomo "di fatica" e aiuto sala per le rassegne, dedicarsi volentieri alla valutazione/selezione di copioni, impegnare energie creative per l'ideazione delle grafiche per i volantini/locandine degli spettacoli e, infine, restare sempre "in campana" nella funzione di "social media manager" [ebbene si', in questo momento mi sto scrivendo addosso!]. E' stato il raffinato e spiritoso Cavalier ODOARDO in "Le donne di buonumore" (per questa parte, nel dicembre 2011, ha ricevuto il premio quale miglior attore non protagonista al concorso "Siparietto d'Oro" di Ospedaletto - VI), l'arcigno montanaro ANSELMO in "La donna volubile", il rude cammelliere RENE' FRONTIGNAC in "Niente da dichiarare?", il solerte Ispettore della previdenza sociale JENKINS in "Pagamento alla consegna" e, infine, il gaudente ONNIPOTENTE in "Ancora sei ore".



Paolo Palumbo

Correva l'anno 2015 e all'epoca la Compagnia si trovava in uno stato di piena agitazione per un imprevisto, ma necessario ed improcrastinabile rimaneggiamento del cast di "Pagamento alla consegna" (che gia' da mesi era in azione con gli "originali"). Dovevamo assolutamente scovare un attore adatto ad interpretare una parte da protagonista, sostenendo, con capacita' e disinvoltura, un personaggio "chiave" di quella commedia. Ci voleva, insomma, un uomo di collaudata esperienza: e fu allora che ci "piovve addosso" quella gran (simpaticamente parlando) "sagoma" di Paolo. A dirla tutta, il suo provino di presentazione ci lascio' un po' perplessi, ma comunque molto incuriositi: sia noi che il regista abbiamo percepito che c'era un ancora latente ma florido e promettente "humus" recitativo in lui. Il suo, peraltro, era un pregresso artistico rilevante e di livello, date le numerose scorribande teatrali (e finanche apparizioni televisive) in una terra, la sua di origine, laddove quest'arte ha e mantiene una forte, orgogliosa, esplosiva e profondamente radicata tradizione teatrale (non citiamo opere e nomi, 'che senno' non finiremmo piu'!). Da sempre laggiu' il teatro e' amato, rispettato e praticato/frequentato capillarmente con sincera, profonda ed autentica passione, coltivata, quasi "respirata" con sanguigna intensita' e contagioso entusiasmo. Insomma, li' fare teatro non e' un capriccio, una moda o una tendenza: e' una realtq' viva e vivace, fiera e consolidata nel territorio, nell'animo e nel cuore delle persone della zona. E lui questo modo cosi' densamente caratteristico di intendere il teatro ci ha portato e mostrato in tutta la sua magnificenza: un onore ed un privilegio che si e' trasformato presto in una serie infinita di "perle" profuse da un formidabile "animale" da palcoscenico quale lui si e' dimostrato. Gia', perche' non ci volle molto a scoprire, con enorme soddisfazione, la grande consistenza di questo nostro attore. Dotato di una incredibile, naturale e spontanea "verve", di una enorme capacita' di realismo nel riprodurre gli stati d'animo dei suoi personaggi calati nelle situazioni o circostanze della scena, di una particolare espressivita', di una importante propensione e creativita' nell'improvvisazione e, infine, alla creazione del c.d. "feeling" con i propri colleghi e col pubblico. Pubblico che ha sempre risposto alle sue sollecitazioni con una reattivita' tale da continuare a sorprenderci ogni volta che ripete quelle sue piccole (non esitiamo a definirle cosi') "magie" che sono i suoi interventi. Per cui questo e' Paolo: uno splendido attore che si e' inserito immediatamente nei nostri schemi e meccanismi, apportando una sconvolgente ventata di positivita' nel contesto interno e una co-garanzia per i successi passati, presenti e (sicuramente) anche futuri. Per la strepitosa parte dell'allampanato NORMAN di "Pagamento alla consegna" ha vinto il premio quale miglior attore alla rassegna/concorso 2017 di Polesella (RO). E' anche il divertentissimo interprete del DR. MEZZAPASTICCA della nostra acclamata e pluripremiata "Ancora sei ore".



Giulia Allegro

Giulia ha gravitato attorno alla nostra Compagnia fino al 2015, quando, finalmente e' entrata a pieno titolo in un cast, quello per "Pagamento alla consegna", seconda commedia di fila diretta dal maestro Gianni Rossi. Sapevamo delle sue ottime potenzialita' e, a seguito di quell'ingaggio, abbiamo potuto vedercele confermate tutte. Anzi, in aggiunta se ne sono rivelate delle altre: Giulia e' stata veramente un grande acquisto, avendo da subito dimostrato di essere un attrice capace e volenterosa, eclettica, duttile, molto espressiva e dotata dell'abilita' di saper riempire i propri personaggi entrando nella loro storia, carattere e personalita' con una bravura e disinvoltura che pochi altri di noi hanno. Dispone (passateci la metafora militare) di una vera e propria "santabarbara" di timbriche e tonalita' vocali nonche' di un fornitissimo arsenale di colpi gestuali: caratteristiche sapientemente maneggiate in prova e altrettanto efficacemente sparate in scena, suscitando, in piu' di qualche occasione, stupore e ammirazione (e persino soggezione!) non soltanto tra il pubblico, ma anche in taluni dei suoi palco-partners. Lei, del resto, e' un amante dell'arte dello spettacolo a tutto tondissimo: oltre a recitare live, si dedica mirabilmente al doppiaggio (sempre a livello amatoriale, ma con risultati eccellenti, quasi indistinguibili da quelli professionali) ed e' pure appassionata di canto. Il suo sogno, infatti, sarebbe di poter riuscire, un giorno, ad esprimersi in un bel musical. Le auguriamo di coronarlo, perche' lo meriterebbe e perche' siamo certi che, se lo realizzasse, farebbe un figurone! Prendiamo le belle cose descritte sopra e, peraltro, immaginiamole addosso ad una persona solare, semplice, dalla battuta dal sorriso ad estrazione rapida, modesta, disponibile, intelligente, scherzosa, ironica ed autoironica: abbiamo ottenuto questo fiore di ragazza. Peccato solo non averla avuta, ed averla per piu' tempo con noi: solo la sua presenza comporta l'epidermico contagio e la diffusione di un particolare morbo che provoca sindromi di febbrile, diretta e sollevante positivita'. E' stata una convincentissima (nella sua sprezzante e quasi marziale rigidita') Sig.ra COWPER, la Responsabile del Dipartimento della Previdenza Sociale (nonche' l'incubo peggiore del Sig. JENKINS) in "Pagamento alla consegna". Avete letto l'ultimo sceneddoto? Bene: indovinate un po' chi era la MARIUCCIA col copione sul vassoio? P.S.: Se un giorno vi capitasse di sentirla biascicare qualcosa di incomprensibile e vi venisse spontaneo chiederle qualcosa tipo: ma come parli? In greco?, beh, non sorprendetevi se poi, facendovi l'occhiolino, vi rispondesse di SI!